Ecco una breve presentazione della mostra Universus Genesis tenutasi dal 5 al 18 marzo 2011.
MASSIMO PROVASI - UNIVERSUS GENESIS
Una dimensione che si perde nel nostro solipsismo contemporaneo è l’appartenenza viva al tutto. Gli antichi chiamavano “Cosmo” non solamente il cielo e le sue componenti visibili, ma, soprattutto, la centralità del creato nel senso del “tutto”, quindi il rapporto UOMO-INFINITO-DIO diventava totale e rassicurante. L’occhio (e la mano) di MASSIMO PROVASI si posa sui pianeti, sugli astri su tutto ciò, insomma, che lo Spazio vuole offrirci nel suo immenso divenire, partendo da sé, dal proprio spirito. È, certamente, frutto di lunga e serena meditazione, di introspezione che, immediatamente, diventa gesto e, nella fattispecie, gesto epico. La sua cultura esistenziale parte dalla terra (TELLUM) fecondata dalle acque vive del nostro territorio (AEQUOR) e si trasfonde nel fuoco (IGNIS) infinito in cui l’aria è nutrimento e storia (PNEUMA); ecco, dunque i suoi pianeti, le sue visioni totali che riportano ad un cosmo talmente reinventato da divenire addirittura reale e, perché no? Persino scientifico. Ma Massimo, nel Cosmo, vede l’UOMO, quello vero: l’HOMO del gesto divino che non è motore immobile, ma scopritore, di sé nel TUTTO. Una GENESI eterna, che non ammette pulsioni di morte o di stanchezza, e si feconda nel crogiulo dell’AMORE.Mario Bizzoccoli
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